SVILUPPARE L’ASSE PIEMONTE SARDEGNA: MOBILITA’, LAVORO, SALUTE, CULTURA E TURISMO

La Continuità territoriale aerea Piemonte – Sardegna oltre che una necessità pratica per la numerosa comunità di origine Sarda residente a Torino e in Piemonte, rappresenta un ponte di diritti costituzionali e opportunità per lo sviluppo economico e sociale di due regioni dal passato, presente e, auspicabilmente, futuro in comune.

La comunità Sarda in Piemonte ha origini molto antiche che risalgono ai rapporti interni risalenti al periodo sabaudo.
È tuttavia con lo sviluppo del settore metallurgico in Piemonte e con le crisi che caratterizzarono il mercato del lavoro nell’isola lungo il secolo scorso che, a partire dagli anni 60, decine di migliaia di sardi e di sarde di quel mezzo milione che abbandonò la Sardegna si fermò proprio a Torino per trovare un’occupazione lavorativa e quindi prospettive migliori per il proprio futuro.
Di questa comunità, una delle più numerose della diaspora sarda nel mondo, i nati in Sardegna residenti nella sola Città di Torino sono oltre 12.000 secondo di dati più recenti, a cui si uniscono figli e nipoti dell’emigrazione novecentesca giunti alla quarta generazione, studenti e lavoratori fuori sede, per una stima che conta circa 70.000 persone. Se allarghiamo lo sguardo alla cintura di Torino e agli centri del Piemonte, i numeri salgono fino a raggiungere quelli di una città della Sardegna insediatesi nel Nord-Ovest del nostro Paese.

I sardi e le sarde del Piemonte rappresentano un esempio virtuoso di integrazione nel tessuto sociale locale, ne sono testimonianza il loro inserimento nell’economia e nelle e istituzioni piemontesi.
Occorre tener conto comunque che da sessant’anni a questa parte, il fenomeno dell’emigrazione dalla Sardegna verso Torino non si è mai arrestato. Pur non assumendo la connotazione del fenomeno di massa tipico del secondo dopoguerra, oggi il flusso migratorio ha solo cambiato modalità di spostamento e di ricerca delle diverse opportunità di lavoro, di sviluppo e di studio alimentando continuamente la notevole presenza della comunità sarda in Piemonte.

Le associazioni degli emigrati Sardi, costituitesi negli anni e poi riconosciute dalla Regione Sardegna tramite la legge Regionale n.7 del ’91, hanno permesso di mantenere unita questa grande comunità grazie al notevole senso di appartenenza e d’identità con la terra d’origine, e al contempo hanno permesso una più agevole integrazione nel territorio piemontese. Il ruolo delle associazioni è stato ed è tutt’ora fondamentale per legare le due regioni attraverso le iniziative culturali più disparate, anche facendosi carico di problematiche altamente penalizzanti come la possibilità di muoversi in maniera dignitosa dal Piemonte alla Sardegna e viceversa.

In parte grazie all’impegno sinergico tra le associazioni Sarde in Piemonte e la FASI si è riusciti ad ottenere dei buoni risultati per quanto riguarda la continuità territoriale marittima, vedasi l’esperienza EUROTARGET SERVIZI FASI, l’agenzia al servizio dei soci dei circoli FASI, che rappresenta un esempio virtuoso di economia al servizio del sociale e viceversa.
Sulla continuità territoriale aerea, a parte la breve esperienza di alcuni anni fa con Meridiana, nel 2023 grazie al “patto di amicizia” tra Regione Autonoma della Sardegna e Aeroitalia, la FASI, aveva ottenuto per i propri iscritti, la possibilità di viaggiare alle medesime condizioni dei Sardi residenti. Un atto di riconoscenza e generosità da parte di Aeroitalia, mediato in maniera importante dall’assessorato ai trasporti della Regione Sardegna, che ha soddisfatto i tanti Sardi emigrati che hanno usufruito di questo essenziale servizio.  L’obiettivo di questo convegno è quello di valutare le possibilità di vedere se si può intraprendere un percorso che coinvolga le istituzioni e le compagnie aeree per poter collegare la Sardegna non solo con la capitale Roma e la metropoli Milano, ma anche le città di Torino, Trieste, Bologna e Firenze, altrettanto importanti per la notevole presenza di Sardi emigrati.

Altro tema è quello della migrazione sanitaria dalla Sardegna al Piemonte, un fenomeno che tutt’oggi rappresenta un bisogno fondamentale per i Sardi, la cui difficoltà a muoversi in maniera agevole aggiunge disagio e altra sofferenza fisica oltre a maggiori esborsi economici per chi deve viaggiare per curarsi.
Altra grande opportunità potrebbe essere quella di un “interscambio” turistico sinergico tra Sardegna e Piemonte, con la possibilità di sfruttare al massimo l’offerta dettata dalla stagione invernale piemontese in parallelo con quella di una estensione della stagione estiva sarda, dove il ruolo della continuità aerea sarebbe determinante in senso positivo per l’economia del comparto turistico delle due regioni.

Questo convegno che la FASI organizza con il contributo del Coordinamento dei circoli del Nord-Ovest e in particolare dei circoli di Torino città metropolitana, rappresenta il primo di un ciclo di incontri che poi verranno proposti anche in altre regioni d’Italia e vuole coinvolgere  i comuni e i territori interessati dalla presenza di scali aeroportuali, le istituzioni a tutti i livelli, gli amministratori degli aeroporti interessati, oltre che le compagnie aeree che già effettuano le rotte da e per la Sardegna e che potrebbero essere interessate a volare nelle tratte con il capoluogo piemontese. Il tutto per cercare di dare una risposta la più concreta possibile a un problema che penalizza fortemente la vita dei Sardi sia emigrati che residenti in Sardegna così come degli stessi piemontesi.

 

La S.V. è invitata all’incontro dal titolo:
SVILUPPARE L’ASSE PIEMONTE SARDEGNA: MOBILITÀ, LAVORO, SALUTE, CULTURA E TURISMO: La centralità del    trasporto aereo.

 

Cordiali saluti, Bastianino Mossa Presidente FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia APS)

 

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